Le quote e le tolleranze: gli strumenti di misura e la capacità di leggere il disegno tecnico

Bruno Magnanini

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quote

Un caso studio che dimostra come saper leggere correttamente il disegno tecnico e gli strumenti di misura può aiutare a essere maggiormente veloci e commettere meno errori nell’esecuzione, portando a un sostanziale azzeramento delle rilavorazioni.

Quando Alessandro è subentrato all’interno della piccola realtà artigiana fondata dal padre qualche decennio prima ha trovato al suo interno tutte persone fidate, volenterose e che da anni lavoravano nella società. Tuttavia, fin da subito, si è dovuto scontrare con una situazione che nonostante a monte evidenziasse l’impegno dei lavoratori, a valle generava ripetuti errori produttivi nonché conseguenti e frequenti rilavorazioni dei manufatti ottenuti.

L’impresa, che si occupa di carpenteria medio-leggera, impiega poco meno di una decina di persone e nonostante a livello generale fosse gestita dal padre, di fatto la produzione è sempre stata coordinata da Sergio, il suo fidato braccio destro.

Egli non solamente gestisce gli addetti di produzione e le commesse interne, ma è anche a sua volta un operativo: si occupa delle questioni logistiche dell’officina, della gestione delle distinte basi e, quando non impegnato in queste attività, esegue la puntatura dei pezzi per il cliente più importante dell’azienda il quale commercializza attrezzature idrauliche per il sollevamento.

L’azienda lavora su commessa per pochi selezionati clienti, i quali hanno individuato nella carpenteria di Alessandro un buon partner in termini di flessibilità e rapidità di esecuzione alle loro richieste di fornitura.

Il problema

Nonostante la grande operosità di tutti i componenti della società, sempre più spesso, al completamento della produzione, ci si accorge che alcuni pezzi sono errati. Ciò comporta in molti casi la rilavorazione dei particolari per poterli rendere conformi alle specifiche dei clienti.

A seguito di più confronti tra Sergio e il titolare, si è compreso che la problematica riscontrata non può essere dovuta solamente alla tipologia dei particolari richiesti che, negli ultimi periodi, sono sicuramente cambiati rispetto solamente a qualche anno addietro, ma non in maniera così significativa. Infatti il crescente numero di errori secondo i due è rintracciabile nel fatto che tutti i clienti stanno pretendendo standard maggiormente elevati.

Andando poi nello specifico delle singole commesse ci si è accorti che i manufatti richiesti hanno un dettaglio maggiore, sia a livello delle quote da rispettare sui disegni sia per quanto concerne la tolleranza a loro associata. Se prima tutto veniva gestito attraverso strumenti di misura elementari come flessometro e goniometro, ora è necessario eseguire più controlli e utilizzare più strumenti, per validare alcune delle quote riportate sule specifiche.

La soluzione adottata

Alessandro e Sergio hanno passato diverse serate dopo l’orario di lavoro a esaminare le rilavorazioni sulle commesse eseguite nell’ultimo anno. Principalmente sono state riviste le mail dei clienti dove venivano rilevati errori di lavorazione e, in seguito, si è passati a verificare le diverse rilavorazioni interne che sono state eseguite a cura degli addetti prima della spedizione del materiale.

L’analisi ha generato un piccolo report dove veniva evidenziato che quasi sempre le commesse che presentavano imperfezioni presentavano problematiche relative al rispetto delle quote riportate sui disegni.

In aggiunta a questo è stato riscontrato che le attività per la riparazione impegnano gli addetti per un monte ore talmente significativo che, se azzerato, potrebbe fornire lo spazio per introdurre alcune nuove commesse di un altro cliente. Del risultato della loro analisi hanno deciso di parlarne a tutti i dipendenti in una riunione indetta per un sabato mattina.

Dopo aver esposto la problematica riscontrata, avallata dall’esposizione dei dati, è stato chiesto a tutti quali soluzioni si potevano adottare non per attenuare quanto rilevato, ma proprio cercare di rendere le anomalie il più possibile vicine allo zero.

Dal dibattito è emerso che alcune quote non venivano rispettate a causa della mancanza di strumenti di misura adeguati. Inoltre, gli addetti più anziani hanno manifestato la difficoltà nel leggere i disegni tecnici a loro assegnati.

Nonostante posseggano le nozioni di base per comprendere le tavole, nel corso degli anni hanno riscontrato che il modo di produrle dai vari uffici tecnici che commissionano i lavori sono cambiate e determinate quote, utili in fase esecutiva, non sono più immediatamente rilevabili come un tempo: insomma, in definitiva, è mutata la maniera di eseguire la messa in tavola dei disegni destinati all’officina.

Dopo ampio dibattito tra i dipendenti, Alessandro e Sergio hanno optato per l’acquisto di nuovi strumenti di misura, maggiormente consoni alla misurazione delle quote e le relative tolleranze riportate sulla documentazione tecnica.

L’importanza della formazione

In aggiunta a questo l’azienda, potendo usufruire del contributo legato a fondi per la formazione dei lavoratori, ha chiesto a un ente di formazione esterno di programmare un corso, per tutti gli addetti coinvolti nelle attività produttive, per la lettura del disegno tecnico e degli strumenti di misura da tenersi in orario lavorativo. In seguito alla formazione, è stato altresì deciso di far eseguire una verifica aggiuntiva, a valle della produzione dei particolari, anche a un addetto diverso da quello che ha eseguito le lavorazioni ed effettuato la prima misurazione.

Dopo qualche mese dal corso, le strategie adottate dall’azienda di Alessandro e condivise con i collaboratori hanno portato quasi a un totale azzeramento delle rilavorazioni interne dovute ad errori di lettura del disegno e al mancato o inadeguato controllo dei particolari prodotti.

DAL PROBLEMA ALLA SOLUZIONE
  • Contesto: Carpenteria metallica
  • Problematica: Frequenti errori di lavorazione
  • Soluzione prospettata: Addestramento alla lettura del disegno tecnico e all’utilizzo degli strumenti di misura
  • Risultati perseguibili: Azzeramento delle rilavorazioni imputabili a errori interni e maggior efficienza produttiva

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