Catene di trasmissione: soluzioni potenti e affidabili per la riduzione del rumore nella trasmissione di potenza.
Le catene di trasmissione sono componenti essenziali per svariate applicazioni industriali che prevedono il trasferimento di potenza meccanica.
Dai macchinari pesanti alle attrezzature di sollevamento ai sistemi di movimentazione, le catene di trasmissione trovano oggi impiego, in ambito industriale, negli impianti di produzione, nei settori minerario, estrattivo, alimentare e delle bevande.
Infine, le catene di trasmissione svolgono un ruolo cruciale, nel settore automobilistico, dove spesso sono preferite rispetto alle cinghie grazie alla loro elevata resistenza ed affidabilità.
Il processo di fabbricazione prevede diverse fasi e mira a soddisfare i rigorosi requisiti prestazionali definiti in termini di efficienza, durata, affidabilità e rumore.
L’approccio produttivo è sistematico e combina tecniche tradizionali con tecnologie innovative. Ogni fase, dalla selezione dei materiali al collaudo finale ed eventuali lavorazioni di finitura, viene eseguita con cura per garantire la qualità del prodotto finito che deve essere in grado di soddisfare efficacemente le esigenze specifiche dell’applicazione.
Le catene di trasmissione, in particolare quelle industriali, sono solitamente realizzate in acciaio di alta qualità. Tale materiale è preferibile per la sua affidabilità e resistenza all’usura ed alla corrosione. Inoltre, l’acciaio può essere sottoposto a processi quali la trafilatura ed il trattamento termico, per un miglioramento delle proprietà meccaniche.
Per applicazioni specifiche o gravose, possono essere impiegate particolari leghe, capaci di fornire ulteriore resistenza alla corrosione e/o soddisfare requisiti prestazionali specifici, nonché materiali plastici o compositi per la riduzione dei livelli di rumore.
Catene silenziose: i principali vantaggi nelle applicazioni di trasmissione di potenza
Una catena silenziosa offre al progettista vantaggi ed opzioni uniche per trasmettere potenza in modo efficiente, economico e a ridotto attrito.
Una catena silenziosa è costituita da maglie e perni opportunamente collegati. In base alla lunghezza e alla larghezza, richieste dalla specifica applicazione, i vari elementi vengono combinati in modo tale da ottenere una trasmissione potente e flessibile.
La lunghezza della catena per una determinata trasmissione, espressa in numero di passi, dipende dal numero di denti delle ruote collegate e dall’interasse tra le stesse.
Ogni maglia, a seconda della larghezza della catena, è composta da un certo numero di piastre; le piastre risultano sfalsate da maglia a maglia. Le maglie sono collegate fra loro da uno snodo oscillante a doppio perno.
La trasmissione del moto e delle relative forze avviene attraverso le piastre dentate. Ogni piastra è dotata di due fori per alloggiare lo snodo oscillante composto da due perni i cui profili sono progettati in base al tipo di catena.
Entrambi i perni sono fissati nelle piastre e ad ogni articolazione, in uscita e in entrata nella ruota dentata, i perni ruotano uno sull’altro. Il rotolamento evita lo strisciamento e la generazione di attrito radente.
In sintesi, una catena silenziosa è costituita da:
• Piastre dentate;
• Piastre di guida;
• Snodi oscillanti, ognuno costituito da due perni sagomati;
• Rondelle.
In grado di trasmettere coppie e velocità superiori rispetto a tutti gli altri tipi di catene o di cinghie, una catena silenziosa fornisce tecnologie che trovano riscontro in tutte le applicazioni della moderna industria. Inoltre, una catena silenziosa produce vibrazioni o rumore ridotti e, in condizioni operative, offre rendimenti molto elevati. Se a tali caratteristiche si aggiunge la disponibilità di una vasta gamma di catene e di tipologie di ingranaggi, il risultato è quello di un sistema di trasmissione estremamente potente e flessibile.
In Tabella 1 si riportano i principali vantaggi di una catena silenziosa nelle applicazioni di trasmissione di potenza.
Grazie a un ridotto impatto di ingranamento, una trasmissione a catena silenziosa si contraddistingue per uno scorrimento estremamente costante, silenzioso e preciso. La ragione essenziale della regolarità e della silenziosità di funzionamento sta nella riduzione dell’impatto delle maglie della catena. L’intensità dell’impatto è funzione sia della massa che della velocità d’urto.
Una differenza basilare tra le catene silenziose e quelle a rulli si nota in presenza di usura: le catene a rulli sono composte da maglie interne ed esterne che si consumano con modalità differenti. In particolare, le maglie esterne, rispetto a quelle interne, tendono ad occupare una circonferenza primitiva maggiore, determinando un funzionamento irregolare della catena e l’insorgere di vibrazioni e sollecitazioni non uniformi delle ruote.
Tali fenomeni, aumentano notevolmente la rumorosità della trasmissione. Le catene silenziose possono trasmettere diverse condizioni di carico (momenti torcenti, numeri di giri) con la medesima qualità. Le cinghie dentate, invece, sono regolate solo all’interno di un piccolo intervallo di carico, poiché per determinare il pretensionamento vengono utilizzati solo i dati di un unico punto di esercizio. Pertanto, in presenza di carichi estremamente variabili o imprevedibili, le trasmissioni a cinghie possono avere problemi di tensionamento, risultando spesso o troppo tese o troppo lasche e, quindi, sottoposte ad una forte usura dovuta all’attrito del fianco.
Le catene silenziose in generale, a differenza delle cinghie, funzionano senza pretensionamento, quindi, senza caricare i cuscinetti. Un errato pretensionamento può comportare una serie di problematiche, tra cui:
• Pericolo di slittamento;
• Riduzione della vita utile;
• Riscaldamento maggiore dovuto all’attrito;
• Maggiore consumo energetico;
• Rendimento ridotto;
• Influsso negativo, ad esempio, sui cuscinetti e sui sistemi di misura integrati.
Inoltre, la sovrapposizione di pretensionamento e carico di lavoro comporta maggiori sollecitazioni della cinghia, larghezze maggiori ed elevata rumorosità alle alte velocità.
La struttura modulare di una catena silenziosa consente di realizzare qualsiasi larghezza e lunghezza di catena. In presenza di limitazioni costruttive, come, ad esempio, spazi ridotti o grandi interassi, le catene silenziose rappresentano una soluzione ottimale in funzione del carico reale da trasmettere.
Grazie all’impiego di materiali e processi di produzione di elevata qualità, le catene silenziose possono trovare applicazione in condizioni operative ostili, in presenza di temperature di esercizio elevate o di agenti chimici aggressivi.
Le catene silenziose, grazie all’impiego di lubrificanti idonei per alte temperature, possono essere impiegate con temperature in continuo di circa 200 °C senza che si determini un’usura apprezzabile.
Inoltre, le catene silenziose aumentano la durata delle specifiche applicazioni, riducono i tempi di manutenzione e favoriscono l’abbattimento dei costi operativi.
Progettazione, configurazione, selezione, installazione e manutenzione
Raccomandazioni nella progettazione di un sistema che include catene per la trasmissione di potenza
Nella progettazione di un sistema che prevede l’adozione di catene per la trasmissione di potenza occorre tenere conto di una serie di aspetti, tra cui:
• Ruote dentate: per garantire una maggiore durata di vita utile, le ruote dentate dovrebbero essere costituite da almeno 21 denti. Tuttavia, nel caso specifico delle trasmissioni silenziose, si consiglia di considerare ruote dentate con un numero di denti superiore.
• Rapporti di trasmissione: sono possibili rapporti di 12:1 o superiori. Occorre considerare che in caso di rapporti maggiori a 8:1 è preferibile realizzare una riduzione in due fasi.
• Regolazione dell’interasse degli alberi: è sempre consigliabile una regolazione dell’interasse che tenga conto dell’usura. Ciò è particolarmente indicato nelle trasmissioni ad interasse verticale. Normalmente, il campo di regolazione è calcolato moltiplicando l’interasse per 0,01.
• Interasse degli alberi: l’interasse deve essere tale da consentire alla catena di avvolgere il pignone per almeno 120 gradi. In generale gli interassi non devono essere superiori a 60 passi.
• Lunghezza della catena: ove possibile, la lunghezza della catena deve contenere un numero pari di passi, al fine di evitare una falsa maglia.
• Dispositivi di tensionamento: per mantenere la tensione nelle trasmissioni ad interasse fisso spesso si utilizza un ingranaggio tendicatena oppure un pattino.
• Larghezza della catena: l’impiego di una catena più larga rispetto a quella consigliata si traduce in una trasmissione più robusta ed in una maggiore durata della stessa.
• Trasmissione in carter chiuso: trasmissioni in carter chiuso, se adeguatamente lubrificate, garantiscono una maggiore durata e sicurezza del personale.
• Alberi non orizzontali e verticali: trasmissioni che utilizzano alberi non orizzontali funzionano meglio con una catena a guida laterale ed un tenditore automatico.
In Figura 1 un accoppiamento catena ruota dentata.
Configurazione della trasmissione
La posizione da preferirsi per una trasmissione è quella in cui la linea passante per i centri degli alberi è una linea orizzontale o comunque con inclinazione non superiore ai 45 gradi. In condizioni normali, il ramo lento della trasmissione può trovarsi sul lato superiore od inferiore.
Se possibile, meglio evitare trasmissioni verticali. Queste ultime richiederebbero un elevato tensionamento e quindi frequenti regolazioni dell’interasse, poiché la catena tende comunque ad allungarsi in seguito alla sua normale usura. Un posizionamento della trasmissione leggermente spostato dalla verticale riduce gli interventi manutentivi.
Nei casi in cui l’interasse risulti relativamente corto, è preferibile che il ramo lento della trasmissione sia sul lato inferiore. Se invece il ramo lento è sul lato superiore, la catena non riesce ad abbandonare la ruota dentata, poiché l’ingranamento non è corretto.
Trasmissioni aventi un interasse più lungo e ruote dentate di piccole dimensioni devono avere il ramo lento inferiormente. In caso contrario il rischio, qualora la catena si allunghi, è che la parte superiore tocchi quella inferiore.
Selezione della trasmissione
Selezionare la trasmissione significa scegliere la catena e la combinazione di ruote dentate appropriate in termini di spazio, carichi e velocità. In alcune applicazioni passo e larghezza si possono combinare. In questi casi si selezionano due o tre tipologie di trasmissioni e gli elementi discriminanti diventano i costi, la disponibilità a magazzino, la robustezza e lo spazio disponibile. Inoltre, molti produttori mettono a disposizione app o programmi computerizzati, in grado di semplificare la scelta.
In generale, nella selezione della trasmissione occorre considerare una serie di elementi, tra cui:
• Tipo di applicazione e sorgente di potenza;
• Interasse degli alberi;
• Potenza trasmessa;
• Diametri dell’albero e dimensioni delle chiavette;
• Velocità degli alberi (RPM).
Fattori di servizio vengono utilizzati nella selezione della trasmissione per adattare le reali condizioni di lavoro alle formule teoriche.
Calcolo della lunghezza della catena
La lunghezza necessaria ovvero il numero di maglie necessarie, dato un certo interasse, può essere calcolata disponendo di una serie di informazioni in merito a:
• Numero di maglie;
• Interasse (mm);
• Numero di denti:
o Numero di denti della corona;
o Numero di denti del pignone.
• Passo della catena (mm);
• Rapporto di trasmissione.
Si raccomanda di prediligere un numero pari di passi piuttosto che dispari, in quanto quest’ultima eventualità necessiterebbe l’adozione di una falsa maglia che, qualora risultasse necessaria, implicherebbe un aumento dello spessore della catena del 25% per tenere conto del ridotto carico di rottura.
L’installazione della trasmissione
Prima di installare le ruote dentate verificare il parallelismo degli alberi. La tolleranza generalmente accettata è pari a 0,4 mm per metro. Si raccomanda di consultare il produttore nel caso in cui gli alberi non siano orizzontali. Le ruote dentate dovrebbero poi essere allineate sugli alberi, in modo che sia ridotto al minimo lo scostamento laterale fra le superfici delle stesse. Inoltre, in caso di ruote dentate non perfettamente allineate si potrebbe verificare un’eccessiva usura.
Per la chiusura della catena si possono utilizzare diversi tipi di giunto a seconda della tipologia di catena e delle specifiche esigenze. Durante la giunzione, è molto importante che le estremità della catena siano unite correttamente e che i perni siano inseriti con il lato convesso l’uno di fronte all’altro.
Per completare la giunzione della catena, una volta che le maglie terminali sono state accoppiate correttamente, bisogna prima di tutto inserire il perno più lungo e quindi quello più corto. La posizione dei perni deve essere tale che le superfici convesse si tocchino l’una con l’altra. Quindi viene inserita, se necessario, una rondella oppure una maglia laterale sul perno più lungo, e si procede a fissare il tutto per mezzo di una spina o di una coppiglia. Sul mercato, sono disponibili perni ricotti, i quali possono essere bloccati per ribattitura dell’estremità.
Nel momento dell’installazione, le catene devono essere correttamente tese ed il loro tensionamento va periodicamente controllato. Il tensionamento è molto importante: una catena troppo tesa è infatti sottoposta a un carico aggiuntivo che ne accelera l’usura e provoca un aumento della rumorosità. Una catena lasca tende a vibrare o ad oscillare e può essere soggetta a carichi d’urto e ad un’eccessiva usura.
Per trasmissioni in cui l’interasse è orizzontale oppure inclinato fino a 60 gradi, il tensionamento deve consentire una flessione in un tratto della catena pari a circa il 2% dell’interasse dell’albero.
La catena deve essere invece perfettamente tesa nei seguenti casi: trasmissioni ad interasse verticale o fisso, trasmissioni soggette a carichi impulsivi, ad inversione del moto ed a coppie di frenatura.
In Figura 2, vengono impiegati sistemi di tensionamento per regolare o mantenere il livello di precarico della catena entro valori di progetto.
In Figura 3 la perdita di tensionamento sulla catena, causata ad esempio dall’usura e dalla mancata manutenzione, causa un aumento del rumore e una accelerazione del degrado degli elementi di contatto.
Manutenzione della trasmissione
Controlli e registrazioni periodiche della trasmissione ne aumentano la durata e riducono i costi. Quando si esegue l’ispezione occorre verificare anche le ruote dentate (allineamento, tensionamento e lubrificazione) e lo stato di salute generale di entrambi.
Quando una catena si usura, si allunga. Si consiglia pertanto di ritensionare la catena, al fine di eliminare i problemi associati allo spanciamento. Inoltre, alcune tipologie di catene consentono un allungamento distribuito uniformemente su tutto lo sviluppo della catena, garantendone un funzionamento sempre efficiente e lineare.
Tuttavia, in presenza di un eccessivo allungamento, la catena tende a saltare i denti e a danneggiare l’ingranaggio. Occorre quindi sostituire la catena prima che tale fenomeno si verifichi, controllando l’abbracciamento sulla corona. In generale, una catena è da sostituire quando il tasso di allungamento è pari al 200/N % (dove N rappresenta numero di denti della corona).
Si raccomanda poi, se si desidera una prestazione ottimale della trasmissione e maggiore durata di vita utile della catena, di mantenere allineante le ruote dentate. Occorre verificare che i lati delle maglie guida della catena non siano eccessivamente usurati: spesso, in tal caso, le ruote dentate non sono correttamente allineate. Inoltre, occorre controllare periodicamente che le ruote dentate siano ben fissate.
Nel caso in cui la posizione dell’ingranaggio risulti diversa da quella prevista, bisogna procedere all’allineamento, seguendo la procedura di installazione.
Una catena ben lubrificata: un’assoluta necessità
Un’adeguata lubrificazione della trasmissione è essenziale per aumentarne la vita utile. Il velo d’olio applicato in fase di costruzione rappresenta unicamente una barriera di protezione contro la corrosione e non ha alcun effetto lubrificante.
In quantità sufficienti, invece, il corretto lubrificante penetra negli snodi della catena, proteggendola dalla corrosione, dal calore, dagli urti e dall’imbrattamento. La selezione della tecnica di lubrificazione da adottare dipende dalla velocità periferica della catena.
Tale regola, tuttavia, non vale in casi estremi come, ad esempio, le trasmissioni caratterizzate da velocità variabili o condizioni operative ostili.
Di seguito una panoramica delle principali tecniche di lubrificazione:
• Lubrificazione a grasso, a goccia o spray (Figura 4): l’olio viene applicato periodicamente all’interno della catena per mezzo di una spazzola, un tubo a goccia oppure un oliatore. In presenza di un impianto a gocciolamento si dovrebbe prevedere un punto di lubrificazione ogni 19 mm di catena. Il volume e la frequenza di lubrificazione devono essere tali da evitare che la catena si surriscaldi o mostri segni di usura. Si raccomanda di usare grassi fluidi, oli con buone capacità adesive e di scorrimento, lubrificanti diluiti con componenti volatili. La lubrificazione viene effettuata a cadenza regolare, in funzione della velocità di lavoro, a trasmissione ferma, per scongiurare il rischio di lesioni. Questo metodo è particolarmente indicato nelle applicazioni a bassa velocità, in caso di carichi leggeri o in brevi cicli di funzionamento. Generalmente è sconsigliato quando la velocità della catena è superiore ai 5 m/s.
• Lubrificazione a bagno d’olio (Figura 5) e a disco (Figura 6): nel primo caso, la lubrificazione avviene per immersione a bagno d’olio. Nel secondo caso, un disco rotante preleva l’olio da un serbatoio e lo direziona sulla catena per mezzo di un deflettore. In questo caso, la catena non è immersa nell’olio. Questo metodo richiede una velocità tangenziale del disco compresa fra i 4 m/s e i 40 m/s.
• Ingrassatori automatici: garantiscono una lubrificazione ottimale della catena e non richiedono un carter a tenuta d’olio. La riserva di lubrificante è variabile entro un certo range e, grazie ad un preciso sistema di dosaggio, si possono applicare quantità minime di lubrificante. Il lubrificante può essere applicato direttamente sulla catena, mediante un pennello collegato al serbatoio attraverso un tubo flessibile. Il funzionamento può avvenire in assenza di manutenzione per un certo lasso di tempo (ad esempio un anno).
Lubrificazione forzata (Figura 7): il lubrificante viene alimentato a ciclo continuo grazie ad una pompa di circolazione e un tubo di distribuzione. L’olio deve essere direzionato sul lato interno del ramo lasco con un flusso di olio continuo pari a 3.8 l/min per ogni 25 mm di catena. Questa tecnica è da preferirsi per trasmissioni con carichi pesanti ed aventi velocità superiori ai 12.7 m/s. A seconda dell’applicazione, la quantità di olio raccomandata è variabile. La formula riportata di seguito consente di calcolare il flusso minimo consigliato in base alla potenza trasmessa.
Portata minima
F = (Pw + 0.4)/39.4
dove:
F = Portata [l/min]
Pw = potenza trasmessa [kW]
La catena generalmente è collocata al di sopra della coppa dell’olio e gli ugelli del lubrificante sono diretti sui denti della catena e collocati prima dell’ingranamento con le ruote.
Nella selezione dei lubrificanti più idonei si deve considerare che, secondo le DIN 51562-01, è necessaria una viscosità minima di 220 mm2/s. È possibile, inoltre, utilizzare grassi convenzionali che, tuttavia, a causa del basso scorrimento, spesso non garantiscono una adeguata lubrificazione degli snodi.
Per la maggior parte delle applicazioni si consiglia, in generale, un olio minerale non detergente di buona qualità. Si raccomanda, inoltre, di non fare uso di oli multigradi e di evitare grassi e oli ad elevata viscosità, in quanto, data la loro densità, non riescono a penetrare efficacemente negli snodi della catena. In caso di dubbio, occorre verificare l’idoneità del lubrificante previsto dagli utilizzatori.
Anche le applicazioni speciali, come ad esempio, nel settore alimentare o in caso di elevate temperature, necessitano di considerazioni adeguate in merito al lubrificante più appropriato. Come noto, una catena non sufficientemente lubrificata si usura in anticipo: una prima indicazione è data dalla comparsa sulla catena di uno strato di ruggine, in tal caso, occorre migliorare tempestivamente la tecnica di lubrificazione e/o aumentare la quantità di lubrificante.
Le trasmissioni a catena inoltre dovrebbero essere protette o inserite in carter per scongiurare che l’olio lubrificante possa essere contaminato.
Infine, per ottenere risultati migliori, l’olio dovrebbe essere filtrato ed eventualmente raffreddato, qualora necessario.
Principali sviluppi nel mercato delle catene di trasmissione
In questo articolo abbiamo analizzato i vantaggi e le caratteristiche principali riguardanti le catene di trasmissione silenziose. Come noto, la riduzione del rumore è solo una delle tendenze chiave che plasmano il mercato delle catene per la trasmissione di potenza.
Le catene di trasmissione si trovano spesso coinvolte in svariate applicazioni, dai sistemi di trasmissione di potenza, ai sistemi di trasporto, alle attrezzature automobilistiche ed agricole, ai sistemi di produzione.
Il mercato offre un’ampia gamma di catene di trasmissione (catene a rulli, catene di trasporto, catene a foglie e catene speciali), ciascuna progettata per soddisfare specifici requisiti prestazionali, come capacità di carico, velocità, resistenza all’usura e alla corrosione.
Si comprende quindi il ruolo cruciale delle catene di trasmissione nel garantire un funzionamento affidabile ed efficiente di un’ampia gamma di macchinari, attrezzature e sistemi anche complessi.
Il progresso tecnologico e le mutevoli richieste del settore stanno trasformando il mercato delle catene di trasmissione.
Ulteriori sviluppi, oltre alla crescente popolarità delle catene silenziose, si concentrano su:
• Materiali leggeri: leghe ad alta resistenza e materiali compositi per le catene di trasmissione contribuiscono a ridurre il peso complessivo del sistema, requisito cruciale in settori come quello automobilistico e aerospaziale, dove i componenti leggeri contribuiscono all’efficienza e al miglioramento delle prestazioni.
• Ingegneria di precisione: i produttori si stanno concentrando sulla produzione di catene con tolleranze strette ed elevata precisione per ridurre al minimo l’attrito, migliorare l’efficienza e prolungare la durata del sistema di trasmissione. Questa tendenza è cruciale nelle applicazioni in cui è essenziale una trasmissione precisa della potenza, come la robotica e i macchinari ad alta precisione.
• Soluzioni personalizzate: la personalizzazione sta diventando una tendenza prevalente nel mercato delle catene di trasmissione, guidata da diversi requisiti applicativi. I produttori offrono soluzioni su misura per le esigenze specifiche delle diverse applicazioni. La personalizzazione include variazioni nel passo, nella lunghezza e nei materiali della catena, consentendo alle imprese di ottimizzare i propri sistemi di trasmissione per la massima efficienza e affidabilità.
• Crescente domanda di catene a rulli: le catene a rulli sono soluzioni affidabili, efficienti e convenienti. La trasmissione di potenza, il trasporto e la movimentazione dei materiali rappresentano solo alcuni dei molteplici usi delle catene a rulli. Tuttavia, abbiamo in precedenza esaminato le loro criticità rispetto alle catene silenziose.
• Manutenzione ridotta o assente: la richiesta di catene di trasmissione esenti da manutenzione è in continuo aumento. I produttori stanno incorporando materiali autolubrificanti e rivestimenti avanzati per ridurre la necessità di manutenzione regolare. Questa tendenza è particolarmente importante nei settori in cui i tempi di inattività sono costosi e l’affidabilità delle apparecchiature rappresentano dei requisiti fondamentali.
• Integrazione di tecnologie di monitoraggio intelligente: le catene di trasmissione tradizionali si stanno trasformando in componenti intelligenti. Sensori e dispositivi di monitoraggio abilitati dall’Internet delle cose vengono integrati nelle catene di trasmissione con lo scopo di fornire dati in tempo reale su prestazioni, usura e livelli di stress. Questa tendenza consente di eseguire una manutenzione predittiva, ridurre i tempi di inattività non pianificati e migliorare l’affidabilità complessiva del sistema.
• Maggiore automazione: l’avvento dell’Industria 4.0 e dell’IoT, unitamente alla necessità di maggiore produttività ed efficienza, comportano, come conseguenza, che molte operazioni, come quelle coinvolte nella produzione, nell’assemblaggio e nell’imballaggio, vengano oggi automatizzate.
• Soluzioni sostenibili: l’uso di materiali e tecniche di produzione sostenibili e di programmi di riciclaggio rispettosi dell’ambiente sta diventando un argomento sempre più importante a livello globale in tutti i settori. L’impiego di lubrificanti sostenibili, la riduzione degli scarti nella produzione e la ricerca di materiali con un minore impatto sull’ambiente sono solo alcuni esempi di procedure volte a ridurre l’impatto che i componenti meccanici hanno sull’ambiente con la loro impronta.
• Nuove applicazioni nei sistemi di energia rinnovabile: le catene di trasmissione sono componenti necessari per il funzionamento di una varietà di sistemi di energia rinnovabile, compresi i sistemi di inseguimento solare e le turbine eoliche. La tendenza è oggi quella di sviluppare catene in grado di resistere ai requisiti specifici di queste applicazioni al fine di garantire l’affidabilità della trasmissione di potenza.
Tali tendenze riflettono un mercato che si sta adattando alle esigenze legate all’evoluzione di diversi settori, dall’ingegneria di precisione per applicazioni hi-tech all’integrazione di tecnologie di monitoraggio intelligente per la manutenzione predittiva.
Mentre i produttori continuano a innovare e ad allinearsi alle stringenti normative ambientali, il futuro del mercato delle catene di trasmissione promette maggiore efficienza, emissioni ridotte e maggiore affidabilità.
Referimenti
https://www.universalchain.net/it/blogs/how-to-make-industrial-chains
https://www.universalchain.net/it/blogs/how-does-a-drive-chain-work
https://www.boschrexroth.com
https://ramseychain.com
https://www.verifiedmarketreports.com/it/blog/top-7-trends-in-transmission-chains
https://www.verifiedmarketreports.com/it/product/global-transmission-chains-market-report-2019-competitive-landscape-trends-and-opportunities
Giorgio De Pasquale, Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale, Politecnico di Torino, Smart Structures and Systems Lab, Elena Perotti, senior data analyst