Taglio laser: come scegliere la “potenza giusta”

Roberto Carminati

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potenza

L’inchiesta mette al centro i criteri di scelta della potenza delle sorgenti laser da parte delle aziende utilizzatrici, considerando il sempre crescente peso dei consumi energetici sui processi decisionali delle imprese.

Estendendo la riflessione a considerazioni non strettamente inerenti al tema chiave della panoramica, sull’argomento si è espresso anche Tiziano Taffurelli, impiegato tecnico dell’ufficio di Officine Meccaniche Buzzi.

Sede a Novellara in provincia di Reggio Emilia, la società è attiva da oltre 120 anni e spazia dalla produzione di macchine enologiche, essiccazione per oleifici e distillerie sino alle lavorazioni conto terzi di lamiera per settori che vanno dal movimento-terra e l’agricoltura in genere sino alle officine meccaniche e al vasto comparto dell’ecologia in genere.

Le esigenze dei terzisti, le strategie dei brand

«Scegliere la potenza di un sistema laser» ha esordito Taffurelli «è un po’ come scegliere quale sia la cilindrata ottimale al momento di acquistare un’automobile: è la prima decisione importante da prendere, una volta stabilito quale sia il brand costruttore al quale ci si vuole affidare.

Una distinzione può essere tracciata fra chi realizza prodotti a suo marchio e quanti invece agiscano in veste di puri subfornitori. Questi ultimi debbono giocoforza dimostrarsi versatili e pronti a lavorare spessori dei più disparati, cercando quanto più possibile di anticipare le evoluzioni della domanda.»

È la velocità a fare la differenza

Impressione del tecnico dell’officina emiliana è che al momento la corsa all’aumento delle potenze interessi tutto sommato a pochi e affascini più che altro i neofiti del laser, non già gli utenti abituali, che dei vantaggi ottenibili dalla tecnologia nel quotidiano hanno già un’idea precisa.

«Un elemento del quale tenere conto» ha però specificato «è la velocità di taglio: sugli spessori medio-alti potenza è anche sinonimo di rapidità di esecuzione. Ne serve un quantitativo superiore per tagliare spessori impegnativi – fra i 30 e gli 80 millimetri, per esempio – o per intervenire su quelli medi riducendo le tempistiche.

Poiché la velocità di lavorazione è una discriminante fondamentale, Officine Meccaniche Buzzi si è informata provvedendo a mettere a punto studi mirati in collaborazione con un fornitore, al fine di capire dove risiedessero i margini di miglioramento.»

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