Lo scorso 5 giugno si è celebrata ufficialmente la conclusione dei lavori di ampliamento del sito Amada Automation Europe (AAE) a Bennas, in Finlandia: 20 mila metri quadri che si propongono di rappresentare il riferimento progettuale e produttivo per le soluzioni di automazione della multinazionale giapponese in Europa. La rivista Lamiera è stata testimone esclusivo di quest’importante inaugurazione culminata con una cerimonia ufficiale.
Situata all’interno del comune di Pedersore – circa 300 km a nord di Tampere – Bennas è una piccola area urbana che, se ai più potrebbe non dire granché, è invece ben conosciuta, e lo sarà sempre di più, per chi si occupa di innovazione nella lavorazione lamiera: qui si trova infatti la sede di quello che, dallo scorso mese di giugno, rappresenta il più grande centro di sviluppo e produzione delle soluzioni automatizzate di Amada al di fuori del Giappone, l’Amada Automation Europe.
Stiamo parlando di un investimento estremamente importante non solo in termini economici da parte della multinazionale giapponese (12 milioni di euro in due anni, come sottolineato dal Chairman di Amada Group, Mr. Tsutomu Isobe) ma anche e soprattutto in termini strategici e di vision dell’azienda, che vede in questo stabilimento un centro nevralgico in grado, nel prossimo futuro, di assorbire tutte le richieste di tecnologie di automazione provenienti dall’Europa. Ciò sarà possibile grazie all’attuale raddoppio sia delle dimensioni dello stabilimento (dai precedenti 10.800 agli attuali 19.500) che della sua capacità produttiva (dai 250 macchinari prodotti all’anno ai 450 odierni, con prospettiva di crescita).
Quattro nuove aree, un’unica grande struttura
Obiettivi così importanti non possono prescindere da altrettanto importanti riassetti organizzativi: il nuovo AAE ha visto la costruzione e il riassetto di quattro aree, tutte connesse alla struttura preesistente. In particolare, il rinnovamento ha interessato il reparto logistico, la zona di assemblaggio, l’area di verniciatura e gli uffici.

A beneficiarne è la gestione dei processi ora molto più efficiente anche grazie al forte impulso della “filosofia Lean”: ne sono riprova le tantissime lavagne disseminate all’interno dello stabilimento, sulle quali gli operatori riportano suggerimenti e richieste che vengono poi analizzate e valutate dal management. «Ogni anno, ben 5-600 di queste proposte vengono effettivamente implementate», ci ha confermato Tomas Soderlund, Sales Support Manager in AAE, «segno di quanto siano importanti per noi i feedback di chi vive quotidianamente lo stabilimento».
Focus sugli operatori dunque, ma anche sulle macchine: il nuovo AAE è un simbolo di quanto l’innovazione tecnologica passi soprattutto dall’innovazione nei processi produttivi. Il tour che abbiamo avuto l’onore di effettuare insieme ad altre testate internazionali ci ha permesso di vedere da vicino come nasce una soluzione di automazione nell’AAE attraverso una gestione totalmente digitalizzata. A partire dal primo step, il taglio laser tubo, dove comincia la lavorazione vera e propria: qui è già possibile notare la presenza di monitor, affiancati alla macchina, con video che illustrano ed esemplificano l’attività operativa di quel reparto. Un’integrazione che facilita e velocizza non poco la comprensione delle procedure.
A questa segue l’area di saldatura che rappresenta il primo vero e proprio “game changer” nell’attività produttiva dello stabilimento. È stato installato nel 2023, infatti, un sistema di saldatura robotizzata con due celle dotate di robot lineare, che permette di saldare un pezzo mentre il secondo è ancora in fase di setup.
Per dare un’idea dell’incremento in termini di efficienza, l’implementazione di questa soluzione permette di risparmiare fino a 10 ore sulla costruzione di una singola torre rispetto al passato, oltre che di venire incontro alla difficoltà di reperimento di saldatori specializzati.

Non mancano però ovviamente anche postazioni di saldatura manuale (l’AAE ne conta 12). E proprio questo reparto è l’emblema del salto di qualità fatto da Amada: qui dominano pulizia, ordine e chiarezza, base di un comparto al quale storicamente viene invece associata l’idea di disordine e confusione. «Cerchiamo di rendere questo posto il più “work-friendly” possibile», ribadisce Soderlund. Ogni stazione di lavoro qui ha inoltre accesso a sistemi di controllo e gestione del processo, oltre che di verifica della qualità della produzione. Perché nulla può essere lasciato al caso in un flusso che dev’essere perfetto come un orologio svizzero.
Quando “green” è conveniente
Un grande punto di svolta nell’attività produttiva dell’AAE è stato l’investimento nel nuovo reparto di verniciatura, che comprende un impianto automatizzato di verniciatura a polveri, una cella di sabbiatura robotizzata e un forno di polimerizzazione. Tecnologie che hanno consentito di imprimere un grande boost in termini di efficienza, qualità e risparmio.
Nello specifico, la nuova linea di verniciatura a polveri, che ha sostituito il precedente sistema a umido, ha eliminato totalmente la necessità di utilizzo di solventi chimici. Inoltre, grazie all’implementazione di dispositivi basati sulla realtà virtuale, l’operatore può programmare i robot presenti all’interno della cella di sabbiatura direttamente dall’esterno dell’impianto, con benefici non solo in termini di sicurezza ma anche di risparmi di tempo e costi operativi, grazie alla sinergia tra due robot che lavorano in tandem.
Altro punto forte di questa linea è il forno di polimerizzazione, il cui elemento distintivo è l’alimentazione a biogas che, in sostituzione delle precedenti biomasse, permette di essere successivamente riutilizzato anche per il riscaldamento dello stabilimento.


Grazie alla nuova linea di verniciatura è così oggi possibile gestire la lavorazione di 9 pezzi per turno, anziché i soli 4 del precedente sistema. Ciò significa che, a fronte di un sensibile incremento della capacità produttiva, si riducono costi di produzione per pezzo e soprattutto si migliora il rendimento energetico. Non a caso, grazie a questo e ad altri importanti investimenti (come l’installazione di 570 pannelli solari per l’acquisizione di 250 MW/anno), l’AAE è riuscito, dallo scorso gennaio, a raggiungere l’invidiabile traguardo della neutralità carbonica, affermandosi come il primo stabilimento Amada nel mondo a riuscirci.
Dalla logistica all’assemblaggio
La successiva, e rinnovata, area dedicata alla logistica rappresenta il vero cuore operativo pulsante dello stabilimento. Questo perché AAE non è solo un centro produttivo, ma qui trova spazio pure il reparto di design ed engineering di macchine e componenti, anche quelli elettrici. Il risultato? Oltre 300 mila componenti da gestire suddivisi su tre magazzini verticali a torre (occupati per circa l’80% dello spazio disponibile) con un ulteriore obiettivo di crescita, grazie anche al significativo ampliamento che ha permesso un sensibile miglioramento nella movimentazione dei pezzi: oggi, ad esempio, i camion di forniture possono entrare direttamente all’interno del reparto e scaricare il materiale in loco, al chiuso, a differenza del passato dove ciò avveniva in area esterna, con i rischi connessi all’esposizione ai fattori climatici del territorio finlandese.

Piccoli ma decisivi passi avanti nel quadro generale dell’incremento dell’efficienza a cui non si sottraggono anche i successivi reparti di preassemblaggio – dove vengono effettuati i test su ben il 90% dei componenti di una macchina – e di assemblaggio nel quale, grazie a spazi quasi triplicati (da 2000 a 5500 mq), è possibile testare ogni tipologia di automazione prodotta.
“Modularizzare” senza standardizzare
Come già accennato in precedenza, AAE non è solo un sito produttivo ma anche e soprattutto ingegneristico. Con i suoi 36 attuali operatori dedicati, il dipartimento di design ed engineering è il più numeroso tra tutti quelli presenti negli stabilimenti Amada al di fuori del Giappone. Due le ragioni ben precise legate a questo dato: anzitutto la vocazione avanguardistica di questo reparto, nel quale circa l’80% dell’attività è dedicata allo sviluppo di nuovi prodotti e il 20% alla customizzazione di quelli esistenti, e la seconda è la specificità di un mercato – quello europeo – in cui le tecnologie di automazione hanno beneficiato di un forte impulso in termini di incentivi per le aziende, il che ha richiesto un focus importante ai fornitori. «Anche grazie all’ampliamento dell’engineering», sottolinea Greg Seymour, Presidente di AAE, «sarà finalmente possibile produrre qui tutte le automazioni richieste dal mercato europeo. Al momento siamo circa al 95% con ancora una piccola parte di tecnologia che dobbiamo importare dal Giappone, la quale dev’essere poi riadattata alle esigenze del nostro mercato».
«La filosofia del gruppo», ha continuato Alan Parrot, CEO di Amada Europe Region, «è quella di venire incontro alle esigenze dei nostri clienti: per fare ciò ci rivolgiamo costantemente a loro per ottenere dei feedback e capirne meglio le criticità che si evolvono di continuo e in maniera sempre più imprevedibile. Ecco perché siamo arrivati alla conclusione che modularizzare i nostri prodotti sia la chiave di volta per essere ancora più reattivi e permettere agli utilizzatori di disporre di soluzioni cucite su misura per le loro necessità».

Modularizzare e non standardizzare dunque, il che significa consentire di aggiungere nuovi componenti su differenti applicazioni esistenti, permettendo al tempo stesso ad Amada di velocizzare il time to market.
L’automazione “attraente”
In AAE tutto ruota, inevitabilmente, attorno all’automazione, intesa sia come strumento produttivo che come fine. Eppure il motore di questo sviluppo resta – e anzi lo sarà sempre di più – l’operatore. Tant’è vero che AAE potrà ospitare d’ora in poi fino a un centinaio di professionisti in più rispetto agli attuali 203. E tutto questo proprio grazie all’automazione. Ha sottolineato Seymour: «in AAE non siamo interessati “semplicemente” a produrre soluzioni di automazione, ma anche ad automatizzare il nostro stesso lavoro. Questo non significa ridurre il numero di operatori necessari, ma al contrario “liberare” risorse per permettere loro di lavorare su attività ad alto valore aggiunto; sarà quindi sempre più necessario ricercare nuove figure professionali. Un discorso che vale, soprattutto, per i nostri stessi clienti: non si acquistano automazioni per tagliare la forza lavoro ma per rendere più competitiva l’azienda e permetterle di svilupparsi al meglio».
Questo grande progetto di ampliamento ha infine perciò anche l’obiettivo di attrarre nuovi talenti. Per questo AAE, oltre a mostrarsi come gioiello di automazione, promuove anche politiche di interscambio di personale tra le sue diverse sedi, con la consapevolezza che la possibilità di offrire esperienze in paesi e culture diverse, oltre che leva di arricchimento culturale, rappresenti un elemento di forte attrattiva specie per i giovani che si affacciano al mondo del lavoro.
In conclusione, possiamo affermare come, grazie a questo rinnovamento a 360 gradi, Amada Automation Europe abbia dimostrato di avere tutte le carte in regola per posizionarsi in prima fila come riferimento progettuale e produttivo per l’automazione in Europa.

Sul palco anche Luca Moia, Presidente di Amada Italia, che ha tenuto a sottolineare come «la collaborazione tra AAE e Amada Italia è cresciuta tantissimo negli anni. Abbiamo affrontato spesso sfide comuni, sempre con un forte supporto reciproco. AAE rappresenta un partner strategico per Amada Italia: negli ultimi anni la richiesta di soluzione di automazione nel nostro Paese è cresciuta enormemente, e poter contare su un partner del genere ci permetterà di distinguerci ulteriormente rispetto ai concorrenti ed essere riconosciuti dal mercato. Oggi, con l’inaugurazione di questo stabilimento, stiamo mettendo le basi per un domani luminoso. Il futuro è nelle nostre mani: costruiamolo insieme con ottimismo, energia e cooperazione»