
Federico Costa, Responsabile Commerciale di Febametal S.p.A. (Grugliasco, TO), ci spiega il suo concetto di “eccellenza” nel settore degli utensili, utilizzati in particolare per la produzione di stampi: «Per noi l’eccellenza in ambito utensili significa lavorare al fianco dei clienti al fine di individuare il miglior rapporto qualità prezzo, cioè il miglior costo/foro, costo/gola, costo/stampo, ecc. In poche parole, cerchiamo di abbattere il tempo ciclo dell’utilizzatore mediante utensili ad alto valore tecnologico. Già dagli anni 90 noi proponiamo prodotti specifici per stampi, in particolare punte a cannone di prima qualità di marca Hammond; offriamo inoltre una linea per gli stampisti di nome Rineck, composta da mandrineria e corpi fresa di fattura tedesca, così come proponiamo la tecnologia per il calettamento a caldo, con macchine ad induzione refrigerate e da banco, in grado di riconoscere se un operatore sta calettando il mandrino/diametro sbagliato. Nel nostro catalogo, inoltre, spiccano gli utensili della Horn, azienda che è anche nostro partner produttivo in Italia e che offre una vastissima gamma di frese integrali in metallo duro adattai a una grande varietà di materiali, oltre a diverse linee di fresatura a inserti, sia per alti avanzamenti, sia per fresatura tangenziale. A tal riguardo occorre ricordare che la Horn sta investendo molto in substrati di base, geometrie di taglio nuove e rivestimenti innovativi».
In che modo aiutate lo stampista a raggiungere i suoi obiettivi? «Per noi è fondamentale il rapporto diretto, eseguire cioè le lavorazioni a bordo macchina insieme ai nostri clienti, ascoltarne le esigenze e trovare di comune accordo le soluzioni a eventuali problemi. Inoltre, possiamo realizzare utensili speciali su misura, grazie al nostro stabilimento produttivo di Torino. Questo è ciò che chiede il mercato oggi, questo è ciò che noi facciamo». A proposito di mercato, come valuta l’attuale periodo? «Gli stampisti italiani, per rimanere sul mercato, hanno dovuto attraversare acque veramente burrascose, e solo investendo in macchinari e tecnologie all’avanguardia sono riusciti a differenziarsi dalle aziende dell’Est “a basso costo”. Ora l’andamento è positivo ma occorrerà proseguire lungo la strada degli investimenti al fine di effettuare lavorazioni sempre più “limite”, su materiali sempre più ostici. Gli utensilieri devono essere preparati a questa “corsa tecnologica”».