Il nuovo aerogel che resiste alle temperature estreme

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Gli attuali materiali in aerogel adottati come rivestimento protettivo in molti campi – schermatura delle interferenze elettromagnetiche per il 5G, termoisolanti nei grattacieli e nelle applicazioni militari stealth a infrarossi -, in condizioni difficili, spesso perdono le loro proprietà protettive ed elastiche, e quindi di efficacia. Per ovviare al problema del deterioramento delle prestazioni degli aerogel protettivi convenzionali, un team di ricercatori dell’Università di Sichuan ha sviluppato delle varianti in grado di mantenere le tipiche funzionalità e superelasticità anche a temperature estreme.

A differenza della maggior parte degli aerogel di carbonio elaborati in precedenza, che presentano scarse proprietà meccaniche, gli elementi ottenuti da questo studio presentano una superelasticità variabile in base alla temperatura, mantenendo, al contempo, prestazioni protettive multifunzionali.

Il nuovo metodo utilizza nanotubi di carbonio a parete multipla orientati bidirezionalmente – una combinazione che consente di abbinare le caratteristiche positive degli aerogel di carbonio con quelle dei nanotubi di carbonio – con uno scheletro di carbonio altamente ordinato, uno dei fattori chiave che differenziano questo procedimento da quelli precedenti. La scalabilità che ne deriva, per ottenere le microstrutture desiderate, prevede un processo di congelamento e carbonizzazione bidirezionale per realizzare “gli aerogel di carbonio/carbonio”.

Dal laboratorio al mercato

L’aspetto indubbiamente più entusiasmante è il processo di preparazione semplice ed economico, che ha gettato le basi per un potenziale impiego pratico del materiale. Il prossimo passo sarà quello di rendere gli aerogel disponibili per contesti commerciali, militari e di altro tipo, al fine di promuovere l’industrializzazione del prodotto così ottenuto e spingerne l’uso anche nel campo della tecnologia 5G.

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