Prova di trazione, “regina” dei test sui materiali

Emiliano Corrieri

Condividi

prova di trazione

In questo secondo appuntamento, dedicato all’affascinante mondo delle prove sui materiali, analizziamo la vera e propria “regina” tra di esse: la “prova di trazione”.

Nel primo appuntamento abbiamo dedicato una panoramica introduttiva alla divisione e alla classificazione delle prove in base ai loro impieghi: “distruttive” (dove il campione è la “vittima sacrificale”) e “non distruttive” (svolgibili anche su un pezzo finito e conforme).

La prova di trazione è così importante da conferire addirittura il nome commerciale a molti materiali. Avete ami sentito citare la sigla “S235” (conosciuta un tempo come “Fe 360”)? Bene, vediamo nello specifico di cosa si tratta.

La definizione storica di prova di trazione

La norma UNI EN 10002/1 del gennaio 1992 afferma: «la prova di trazione statica, effettuata a temperatura costante, consiste nel sottoporre una provetta a un carico di trazione applicato con una certa velocità d’incremento fino a provocare generalmente la rottura, allo scopo di determinare le caratteristiche di resistenza, elasticità, deformabilità».

La macchina utilizzata, il principio e ciò che restituisce

Semplificando, immaginiamo una “pressa al contrario che invece di comprimere… tira! La caratteristica che la contraddistingue, però, è quella di incrementare il carico gradualmente per osservare sul materiale da testare (sotto forma di provetta) gli effetti provocati fino alla sua rottura.

Il nesso “causa-effetto” è chiaramente riportato in un grafico in cui sull’asse verticale viene riportata la “forza” (una pressione in realtà, ma non cambia dal punto di vista concettuale) e sull’asse orizzontale l’allungamento della provetta in percentuale.

Al termine della prova si potrà osservare una curva caratteristica che ci descriverà come segue le qualità di resistenza del materiale testato.

Un tempo i grafici venivano generati da un pennino che lasciava il suo tratto su un rullo di carta (ricordo la macchina dell’istituto tecnico e la somiglianza con un sismografo). Oggigiorno i dati sono riportati in digitale su un computer.

Articoli correlati

Nasce una nuova rubrica per indagare sul mondo delle prove sui materiali. Partiamo specificando cosa sono, quante ne esistono e […]

Gli scienziati americani dei Sandia National Laboratories stanno studiando spugne selettive per purificare gli elementi delle terre rare dalle miscele […]