La comunità di esperti in ingranaggi e trasmissioni si è riunita a Rosemont (Illinois) per discutere di face gear, riduzione del rumore, lubrificazione e rivestimenti nanocompositi.
L’ultima edizione dell’AGMA Fall Technical Meeting svoltasi a Rosemont (Illinois) ha visto un’ottima partecipazione, in netta crescita rispetto alla precedente edizione, con 133 delegati, provenienti in maggioranza dalle aziende e, in buon numero, anche dall’accademia.
Il meeting, ufficialmente un evento dedicato alla formazione e all’aggiornamento tecnico rivolto alle aziende associate, anche quest’anno ha confermato di essere un’occasione di livello internazionale per fare il punto sullo stato della ricerca e dell’innovazione in tema di ingranaggi e trasmissioni, con un ampio coinvolgimento accademico e industriale, e per uno scambio di opinioni sulle tendenze evolutive nel settore.
Sono state presentate 32 relazioni, in quantità significativamente superiore rispetto alle precedenti edizioni. Ad esse va aggiunta la “Special Presentation” che non prevede la redazione di un paper.
Ormai da alcuni anni il FTM è ufficialmente censito dai database internazionali delle pubblicazioni scientifiche; rendendo l’evento maggiormente apprezzato dai relatori di provenienza accademica.
Nonostante la numerosità degli interventi, non sono mancati i tempi dedicati alla discussione, elemento che distingue il FTM dell’AGMA da altri convegni scientifici, che corrono invece il rischio di divenire occasioni di fugaci presentazioni, senza che le stesse possano essere spunto di discussione ed approfondimento.
Se la tendenza all’aumento dovesse consolidarsi negli anni a venire, AGMA (American Gear Manufacturers Association) saprà sicuramente individuare una formula che consenta di coniugare la crescita, sicuramente positiva, con la possibilità di reale confronto, da sempre fiore all’occhiello del FTM.
Il punto su ricerca e innovazione
Nella prima sessione sono state trattate tematiche riguardanti i materiali e i trattamenti termici, con interventi equamente ripartiti tra acciai e polimeri. Questi ultimi sono sempre di grande attualità perché sempre più impiegati nelle applicazioni, come ad esempio nel settore della mobilità elettrica, ambito nel quale sono apprezzabili le potenzialità intrinseche dei polimeri rispetto al NVH (Noise, Vibration, Harshness).
Face gear, NVH ed elettromobilità
Nella seconda sessione dedicata alle applicazioni, che è per sua natura eterogenea, sono stati toccati diversi ambiti: si è aperta con le trasmissioni per il Main Gearbox degli elicotteri, a riguardo del quale è stato presentato uno stadio finale dall’architettura innovativa, caratterizzata dall’utilizzo di un sistema planetario che impiega i face gear in luogo di un più tradizionale rotismo epicicloidale.
Tooth Flank Fracture e ingranaggi sottoposti a carichi variabili
Nella terza sessione sono stati trattati la progettazione e il calcolo ed è emerso che anche su questi temi vi sono ancora aspetti importanti da chiarire. Uno di questi è l’effetto dell’inversione del segno del carico, cioè l’effetto della fatica alternata, in particolare quando il cedimento considerato non è la classica flessione al piede del dente ma la Tooth Flank fracture (TFF).