L’elettromagnetismo

Francesco Barna, Dipartimento di Meccanica, Politecnico di Milano

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elettromagnetismo

Le leggi dell’elettromagnetismo hanno un profondo effetto sulle vite di tutti i giorni, sul mondo del manifatturiero e delle macchine utensili.

L’etimologia di questa parola ci offre anche uno sguardo, come spesso accade, anche alla storia del fenomeno attraverso i secoli.

La parola elettromagnetismo è composta da elettro e magnetismo, la prima deriva da electron (ἤλεκτρον) e la seconda da Magnes.

Electron è una parola del greco antico che significa ambra ovvero la pietra di origine naturali quando la resina delle conifere fossilizza, lo scienziato William Gilbert scelse questo nome in quanto essa ha la capacità di elettrizzarsi per strofinio e quindi emettere piccole scariche elettriche.

Magnes, invece narra la leggenda riportata da Plinio il Vecchio, uno storico, scienziato e scrittore romano, era il nome del pastore che avrebbe scoperto le proprietà della magnetite avendovi appoggiato sopra il bastone con la punta in ferro.

La storia dell’elettromagnetismo

I fenomeni elettromagnetici ai tempi degli antichi greci erano ritenuti eventi “magici”, non vi erano quindi delle spiegazioni scientifiche attorno a questi.

Talete, un filosofo del 600 a.C. descrisse rocce come l’ambra, capace di generare scariche elettriche e attrarre oggetti grazie alla elettricità statica accumulata per strofinio, come se possedessero una anima che fosse appunto in grado di attrarre gli oggetti.

Platone, nel Timeo, disse che l’ambra e la magnetite aveva una qualità intrinseca di attrazione grazie a un legame invisibile che si instaurava tra la pietra e l’oggetto attratto. Dovremo aspettare il ‘600 per avere una distinzione su base scientifica dei fenomeni separati di elettricità e magnetismo.

Nel ‘700 invece il genio americano di Benjamin Franklin, fece volare un aquilone con un filo di ferro durante una tempesta allo scopo di dimostrare che i fulmini fosse in realtà un fenomeno dovuto alla elettricità.

Il filo di ferro che era legato all’aquilone era collegato a terra a una bottiglia di Leida, una versione preistorica di un condensatore e quindi atto a contenere e preservare energie elettrica.

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