Sostenibilità in produzione, una questione di competitività

Marco Sala

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L’approccio lean manufacturing, combinato con l’adozione di tecnologie a basso consumo spinte anche dal piano transizione 5.0, non rappresenta ormai solo una scelta etica per le aziende ma è sempre più elemento determinante per la competitività dell’azienda. Sia in termini produttivi che di immagine.

La sostenibilità in produzione è ormai un tema cruciale per le aziende manifatturiere che desiderano una maggiore competitività sul mercato. La crescente pressione normativa, i mutamenti nelle preferenze dei consumatori e il costo crescente dell’energia stanno spingendo le imprese a ripensare i loro processi produttivi. In questo scenario, la lean manufacturing emerge come uno degli approcci più efficaci per migliorare l’efficienza e ridurre gli sprechi, contribuendo in modo significativo alla sostenibilità.

Una sinergia naturale

La lean manufacturing, nata nell’industria automobilistica giapponese, si basa su un principio semplice: ridurre gli sprechi in ogni fase del processo produttivo. Sebbene l’obiettivo iniziale fosse quello di migliorare l’efficienza e abbattere i costi, i benefici in termini di sostenibilità sono evidenti. Ridurre gli sprechi significa non solo eliminare attività non necessarie o duplicazioni di sforzi, ma anche il consumo di risorse naturali ed energia connessi al loro funzionamento quotidiano.

L’integrazione delle tecnologie a basso consumo, favorita dal piano Transizione 5.0, rappresenta un ulteriore passo avanti in questo percorso. Il piano rappresenta un’evoluzione del precedente piano Industria 4.0, introducendo un focus esplicito sulla sostenibilità e sul risparmio energetico. Mentre il paradigma di Industria 4.0 era incentrato sulla digitalizzazione e sull’automazione, Transizione 5.0 punta a una produzione che sia al tempo stesso efficiente e sostenibile, sfruttando le tecnologie per ridurre l’impatto ambientale.

Le tecnologie a basso consumo energetico, come i sistemi di monitoraggio e gestione intelligente dell’energia, giocano un ruolo fondamentale in questo scenario. Attraverso l’adozione di sistemi di intelligenza artificiale e Internet of Things (IoT) le imprese possono monitorare in tempo reale i consumi energetici e identificare inefficienze, ottimizzando così l’utilizzo delle risorse. Questo porta a una riduzione immediata dei consumi, riducendo l’impatto ambientale e i costi operativi.

Inoltre, il piano Transizione 5.0 prevede incentivi per l’adozione di tecnologie innovative come i sistemi di energy management, la manutenzione predittiva, e l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili. Queste tecnologie permettono di ottimizzare i consumi lungo tutta la filiera produttiva, aumentando la competitività delle imprese.

L’integrazione della lean manufacturing con le tecnologie a basso consumo offre alle aziende un potente strumento per raggiungere la sostenibilità. Da un lato, la lean manufacturing consente di snellire i processi, eliminando sprechi e inefficienze; dall’altro, le tecnologie a basso consumo migliorano ulteriormente i risultati, riducendo il fabbisogno energetico e promuovendo l’uso di risorse rinnovabili.

Dalla teoria alla pratica

Un esempio pratico di questa sinergia può essere rappresentato dall’implementazione di sensori IoT nelle linee di produzione per monitorare i consumi energetici. Grazie all’approccio lean, il processo produttivo è già ottimizzato per ridurre gli sprechi. Tuttavia, con l’ausilio delle nuove tecnologie, è possibile ottenere un controllo ancora più preciso delle risorse impiegate, intervenendo in tempo reale per correggere eventuali inefficienze. Questo approccio permette di mantenere l’equilibrio tra efficienza e sostenibilità, migliorando la produttività e riducendo i costi operativi.

L’adozione di tecnologie a basso consumo non solo riduce l’impatto ambientale, ma ha anche significative implicazioni economiche. La riduzione dei consumi energetici si traduce in un abbassamento delle bollette energetiche, un aspetto particolarmente importante in un contesto di crescente volatilità dei prezzi dell’energia. Inoltre, le imprese che adottano tecnologie sostenibili possono beneficiare di incentivi fiscali e finanziamenti previsti dal piano Transizione 5.0.

«Un approccio lean alla gestione dell’attività produttiva permette di mantenere l’equilibrio tra efficienza e sostenibilità, migliorando la produttività e riducendo i costi operativi»

Più che una scelta etica, una necessità per la competitività dell’azienda

Le carpenterie italiane che investono nella sostenibilità ottengono benefici non solo ambientali ma anche d’immagine, aumentando il loro appeal presso clienti sempre più attenti alle tematiche green. Adottando tecnologie a basso impatto, come impianti di saldatura efficienti o sistemi di recupero energetico, le carpenterie mostrano di avere un impegno concreto verso l’ambiente. Questo approccio, unito a certificazioni ambientali e alla trasparenza sui processi produttivi, contribuisce a costruire una reputazione di responsabilità e affidabilità.

I vantaggi si riflettono nella capacità di attrarre clienti: le aziende che cercano fornitori sostenibili vedono queste carpenterie come partner etici, capaci di aggiungere valore ai loro prodotti e alla loro immagine. Inoltre, molte imprese e organizzazioni internazionali privilegiano collaborazioni con fornitori che rispettano criteri ambientali, offrendo a queste carpenterie una maggiore competitività nel mercato. Essere green non è solo una scelta responsabile, ma una strategia competitiva che consente di differenziarsi in un settore sempre più esigente.

Questa attenzione verso l’ambiente rende le carpenterie più attraenti anche per i talenti che cercano un luogo di lavoro in linea con i loro principi. Lavorare in un’azienda sostenibile permette ai dipendenti di sentirsi parte di una missione più grande, che va oltre il profitto e punta a un impatto positivo. Inoltre, i dipendenti apprezzano ambienti di lavoro più sani e sicuri, spesso conseguenza diretta delle pratiche sostenibili. Di conseguenza, le carpenterie green hanno una marcia in più nella competizione per i migliori talenti, potendo contare su un team motivato e orgoglioso di contribuire a un cambiamento positivo per l’ambiente. In sintesi, la sostenibilità in produzione non è solo una scelta etica, ma una necessità per le aziende che vogliono rimanere competitive. L’approccio lean manufacturing, combinato con l’adozione di tecnologie a basso consumo promosse dal piano Transizione 5.0, rappresenta una strada percorribile per ridurre l’impatto ambientale e aumentare l’efficienza operativa. In un futuro sempre più orientato verso l’energia verde e l’ottimizzazione delle risorse, le imprese che sapranno cogliere queste opportunità saranno in grado di distinguersi sul mercato accrescendo la loro competitività e contribuire a un’economia più sostenibile.

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