Mettere alla prova gli studenti con attività pratiche e, perché no, ludiche, può essere una leva fondamentale per far nascere una passione. Perché l’avvicinamento dei ragazzi al mondo della piegatura passa anche dal divertimento.
Quante volte girando le aziende sento imprenditori e responsabili in difficoltà nella ricerca di personale da inserire…
Quante volte, poi, chi si lamenta pare incolpevolmente cadere vittima di veri e propri bias cognitivi che lo trascinano costantemente alla ricerca di cause che confermino le proprie tesi. I giovani non hanno voglia di lavorare finita la scuola, non hanno spirito di sacrificio, non sono più i giovani dei nostri tempi (questione fisiologica, giacché quelli sono tutti invecchiati da allora!)
Personalmente (e non sempre senza sforzo) cerco di fuggire con decisione dai preconcetti riguardanti le nuove generazioni dal momento che, penso, il giorno in cui non li capirò più sarà lo stesso in cui sarò divenuto inesorabilmente vecchio.
Alcuni dati sono certi, inconfutabili: i giovani sono meno, dannatamente meno di quaranta o cinquant’anni fa.
E se da sempre si sa che c’è una regola immutabile che governa il mondo e che dice che la scarsità è proporzionale al valore e viceversa, oggi si è rotto il paradigma dei boomers che prevedeva code di candidati davanti alle aziende in cerca di lavoro diventando quello delle aziende in coda in cerca di candidati. Un lavoro importantissimo per le aziende di oggi è quello di rendersi attrattive con ogni mezzo possibile e spesso non è una mera questione di stipendio.
Appassionare prima di tutto
Giovedì 3 ottobre è stato presentato ai ragazzi della scuola IIS Masotto di Noventa Vicentina il secondo progetto formativo per l’anno 2024-2025.
Dopo quello sperimentale e molto positivo svolto lo scorso anno grazie a un imprenditore illuminato e a un docente estremamente appassionato e ricettivo, quest’anno abbiamo deciso di alzare il livello.
Le classi coinvolte saranno due con una specializzazione rispettivamente in meccanica e in elettronica.
A loro volta le classi verranno divise diametralmente in due squadre miste affinché si crei un gruppo di lavoro con competenze differenti.
Al gruppo promotore che, per inciso, vede anche Accademia della Piegatura come parte attiva, si è aggiunto il bravissimo ingegnere progettista Flavio Fusari, già responsabile tecnico dello studio X10. Ebbene: è stata una emozione unica svelare il progetto ai ragazzi.
La fondamentale libertà di immaginare (entro i limiti) e l’aspetto ludico
L’idea è stata quella di fornire un “canovaccio” su cui esprimere la propria creatività.
Un modello di camion radiocomandato (lungo quasi un metro!) composto principalmente da particolari in lamiera piegata e da organi meccanici da costruire in laboratorio, ovviamente azionati grazie alle competenze dei ragazzi frequentanti l’indirizzo elettronico. Il modello 3D è un punto di partenza, ognuno potrà contribuire nella propria squadra a trovare la soluzione esteticamente o funzionalmente migliore possibile.
Un vero e proprio gioco di ruolo!
Per come è stato articolato il percorso, che durerà da ottobre 2024 a maggio 2025, il risultato sarà essenzialmente quello di vivere un’esperienza simulata che ponga l’accento su molti aspetti che poi verranno naturalmente affrontati dai ragazzi nel mondo del lavoro sotto diversi punti di vista.
L‘ing. Flavio Fusari, con il suo modello “grezzo” rappresenta un cliente ipotetico che richiede un prodotto complesso da realizzare, che sia funzionale, che rientri nel budget e nei tempi e – perché no? – sia gradevole esteticamente.
Le due squadre miste di elettronici e meccanici rappresenteranno due potenziali aziende fornitrici in forte concorrenza tra loro.
Per incentivare maggiormente la sana competizione, Federico Marcante ha deciso di riservare anche un premio in denaro per la squadra vincitrice!
Nelle due aziende ci saranno persone molto diverse che dovranno lavorare assieme per raggiungere un risultato all’altezza, rispettando le tempistiche, il budget a disposizione e scendendo a compromessi continui per l’interesse comune.
Saranno sostanzialmente giovani progettisti in erba che dovranno costantemente confrontarsi con le difficoltà che emergeranno sulla via.
Accademia della Piegatura, nella mia personale presenza, rappresenterà la produzione delle parti in lamiera svolgendo il compito (talvolta ingrato) di ridimensionare le arditezze degli articoli proposti per renderli realizzabili senza impattare eccessivamente sull’estetica e, soprattutto, sulla funzionalità tenendo sempre in mente il budget a disposizione.
Cosa desideriamo far vivere ai ragazzi a scuola
Si sa che è un gioco e che la realtà può essere molto più complessa di così.
Ma senza divertimento non può nascere passione e chissà quanto ne ha bisogno il nostro settore (e la manifattura in generale) di essere narrata nella maniera che si merita!
Non è accettabile per qualsiasi appassionato constatare che di noi non si parla mai e che chi si fa un’idea è portato a pensare alle fabbriche fumose e Charlie Chaplin che tira migliaia di dadi in una estenuante catena di montaggio, gli stessi dadi che i giornalisti chiamano da un secolo “bulloni”.
Questa esperienza, dopo quella dello scorso anno, è il frutto di una forte volontà e di un convinto cambio di mentalità da parte di un imprenditore illuminato e della sua squadra che è sì conscia del fatto che finanziare un progetto del genere può portare i frutti anche alla concorrenza o che non tutti i ragazzi seguiranno la via della lavorazione della lamiera finita la scuola.
Ma al contempo ha capito che attendere che sia sempre un attore terzo (la scuola, il governo, la fortuna, i giovani vogliosi di lavorare ecc.) che risolva i propri problemi è un atteggiamento sbagliato e che non ci si può più permettere.
D’altro canto, è grazie anche al professor Loiacono e ad alcune figure apicali dell’istituto Masotto che hanno spalancato letteralmente le porte a un’iniziativa che non esiste in Italia e che potrebbe essere di grande ispirazione per molte altre realtà territoriali.
Perché, se più aziende investissero su percorsi come questi, si alzerebbe e di molto il livello generale: il concorrente non è più necessariamente il dirimpettaio, oggi è il mondo intero!