Tornano le bioplastiche biodegradabili

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I poliidrossialcanoati (PHA) sono polimeri poliesteri termoplastici sintetizzati da diversi batteri attraverso la fermentazione di zuccheri o lipidi. Sono materiali biodegradabili, ma sono fragili e costosi da produrre, ecco perché non sono mai decollati come alternativa alle plastiche convenzionali. È qui che entrano in gioco i ricercatori della Colorado State University (CSU): il team ha sviluppato una nuova classe di PHA con una strategia che tiene conto dell’instabilità termica intrinseca dei PHA convenzionali.

Nel dettaglio, i chimici della CSU sono intervenuti sulle strutture di queste plastiche sostituendo gli idrogeni alfa, molto reattivi e responsabili della degradazione termica, con gruppi metilici più robusti. Tale modifica ne migliora drasticamente la stabilità termica: la nuova plastica, infatti, può essere lavorata allo stato fuso senza decomporsi, oltre a risultare meccanicamente resistente.

Circolarità

I nuovi poliidrossialcanoati possono essere riciclati chimicamente per tornare al monomero costitutivo con l’utilizzo di un semplice catalizzatore e del calore. E la molecola così ricavata può essere riusata all’infinito per produrre altre bioplastiche.

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