In questo articolo verranno ripresi i concetti di base dei trattamenti termici per le leghe non ferrose e gli acciai inossidabili. L’obiettivo sarà quello di mostrare al lettore come le nozioni dietro a tali trattamenti siano le medesime anche quando applicate al mondo dell’additive manufacturing.
Le tecniche di fabbricazione additiva per i materiali metallici, e in particolar modo quelle a letto di polvere, producono dei componenti con carichi di snervamento importanti e allungamenti a rottura molto contenuti, in relazione alle tecniche di produzione per asportazione di truciolo. Rispetto, ad esempio, alla microfusione o alla fresatura, la finitura dei componenti realizzati in additivo non sempre risulta “pronta all’uso”.
Trattamenti termici per AM
In generale, i trattamenti termici relativi alla fabbricazione additiva sono di seguito riportati:
• Distensione: effettuata soprattutto dopo un processo di Selective Laser Melting per ridurre le tensioni residue. Essa è fortemente raccomandata per tutti i materiali
fragili, con un elevato modulo elastico;
• Ricottura (annealing): particolarmente utilizzata per le leghe di alluminio, acciai e superleghe. Lo scopo principale è quello di accrescere i grani cristallini;
• Solubilizzazione: serve per eliminare i precipitati. Un effetto “collaterale” è l’accrescimento del grano legato alle alte temperature.
• Invecchiamento: utile per far precipitare le fasi indurenti di una lega.