Foratura e maschiatura nell’acciaio inossidabile

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L’acciaio inossidabile è un materiale abbastanza comune, tuttavia la foratura e la maschiatura su i diversi tipi di inox richiedono utensili e accorgimenti adeguati a garantire lavorazioni efficienti e sicure. Vediamo quali.

L’acciaio inossidabile è un materiale largamente utilizzato nei trasporti, nei beni di consumo, nel comparto alimentare, in quello delle costruzioni e nel settore biomedico. Lastre e tubi in questo tipo di acciaio sono materiali di lavoro comunemente sottoposti a processi di foratura e filettatura. Tali lavorazioni richiedono tuttavia di essere eseguite con utensili e accorgimenti adeguati che garantiscano lavorazioni efficienti e sicure. Per estendere la durata dell’utensile e ottenere una lavorazione di qualità occorre in primo luogo conoscere le caratteristiche e proprietà dell’acciaio inossidabile.

Incrudimento col calore

L’acciaio inossidabile (Figura 1) non è tra i materiali più duri che si possono incontrare nella lavorazione dei metalli. Tuttavia, proprio con la lavorazione molti acciai inossidabili, tipo AISI 304 e 316, possono diventare più duri da tagliare. Il fenomeno è noto come incrudimento e si può verificare se si applicano velocità e avanzamenti non adeguati alla foratura di questi acciai. Con una velocità di taglio troppo elevata la punta può surriscaldare il materiale lavorato e finirà per “sfregare” piuttosto che tagliare, generando calore e indurendo notevolmente il materiale da lavorare. Il calore viene generato a mano a mano che la lavorazione procede, indurendo il fondo e i lati del foro appena prima che vengano tagliati. La foratura dell’acciaio inossidabile soggetto a incrudimento mette a dura prova le punte elicoidali e ne accorcia la durata utile usurandole ed esponendole a possibili rotture (Figura 2). Il materiale forato resta di elevata durezza sulle superfici lavorate, procurando quindi analoghi problemi per le successive operazioni di filettatura dei fori.

 

 

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