Le considerazioni dell’Ufficio Studi di ANIMA Confindustria per la gestione della crisi.
L’epidemia di Covid-19 ha posto l’Italia di fronte a una situazione di emergenza mai vissuta negli ultimi decenni. Anche l’industria meccanica italiana si trova a dovere fronteggiare l’allarme coronavirus e i limiti imposti nelle ultime settimane. L’Ufficio Studi di ANIMA Confindustria ha diffuso con una nuova stampa alcune considerazioni a riguardo.
“Per ANIMA Confindustria è di fondamentale importanza riuscire a garantire continuità nella produzione, seppure in termini ridotti e nella piena tutela della salute dei lavoratori – sottolinea Paolo Galloso, responsabile Ufficio Studi di ANIMA Confindustria –. Innanzitutto per non creare una recessione generale di tutti i settori, ma anche per riuscire a soddisfare una parte della domanda estera. O almeno di quei paese che continuano a commerciare con l’Italia”.
La qualità della meccanica italiana gode infatti di particolare apprezzamento nel mondo e per molti settori della meccanica che ANIMA Confindustria rappresenta, con oltre metà della produzione destinata all’export. Per Galloso, “è necessario quindi uno sforzo collettivo per difendere le quote di mercato all’estero, perché solo continuando a produrre si potranno scongiurare dannosi effetti di sostituzione nei mercati clienti”.
Per fare un confronto, la crisi di oggi è differente da quella vissuta nel 2009-2011, e il rischio maggiore si identifica nella perdita di significative quote di mercato all’estero. In questa fase l’Ufficio Studi sta continuando ad elaborare tutti i dati che possano sostenere le aziende associate e le istituzioni, con particolare attenzione ai dati di commercio estero.
“Più in generale – continua Galloso – il sistema industriale italiano fino a poche settimane fa attraversava una fase positiva, grazie anche alla capacità di saper cogliere le opportunità offerte da provvedimenti pubblici di stimolo del mercato, vedi industria 4.0 e iperammortamento, che si sono dimostrati efficaci nel corso dell’ultimo triennio”.
ANIMA Confindustria ritiene necessario mantenere viva una parte della filiera produttiva italiana, chiaramente sempre nel rispetto delle misure di sicurezza e nella tutela del lavoratore, per non fermare la crescita degli ultimi anni e per non interrompere i rapporti con le imprese all’estero.