Proseguendo sul cammino di crescita per linee esterne che sin dall’esordio ha caratterizzato la sua strategia industriale, il colosso internazionale FFG (Fair Friend Group) ha acquisito in Italia tre storiche realtà della rettifica, ampliando la sua offerta di tecnologie, prodotti e servizi.
Con un comunicato ufficiale datato la scorsa primavera la multinazionale delle macchine utensili FFG (Fair Friend Group) ha annunciato l’acquisizione di tre storiche specialiste italiane della rettifica, già riunite sotto la denominazione di Italian Machine Tools (IMT). Si tratta nell’ordine della torinese Meccanodora, attiva dall’inizio degli anni Sessanta, di Morara, che a Bologna ha iniziato a occuparsi di rettificatrici già nel 1934, e di Tacchella, che ha mosso i suoi primi passi ad Acqui Terme (Alessandria) nel lontano 1921. Il raggruppamento di IMT è entrato perciò a fare parte a pieno titolo del colosso di origine taiwanese attraverso la nuova società controllata Grinding Technology. Articolato in due principali unità – una con visibilità sull’Europa e sul continente americano, l’altra concentrata sui mercati asiatici – FFG controlla attualmente in Italia quattro grandi realtà del machinery nazionale. Con sede centrale a Piacenza, dove lavorano 270 addetti in grado di generare un fatturato domestico da 80 milioni di euro, si parla, nell’ordine, di Jobs, Rambaudi, Sachman e Sigma. Il gruppo è protagonista di spicco nella produzione di centri di fresatura e centri di lavoro ad alte prestazioni, in particolare nelle tecnologie di lavorazione a cinque assi continui, delle quali cura sia la progettazione sia la produzione, e opera in una varietà di comparti industriali strategici. Fra questi l’industria aerospaziale e lo stampaggio, la meccanica generale, l’energetico e, soprattutto, il panorama automobilistico, che è per la multinazionale di fondamentale importanza.
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