Siemens SpA ha firmato con i delegati sindacali interni ed esterni l’accordo collettivo, ratificato da Assolombarda, in base al quale dal 1° gennaio 2018 tutti i collaboratori della società, ad esclusione dei tecnici del service, lavoreranno in un’unica modalità: lo smart working (lavoro agile), già noto ai dipendenti come Siemens Office. L’accordo sancisce formalmente l’addio alle timbrature se non per motivi di sicurezza e di accesso, mentre la valutazione della prestazione lavorativa non sarà collegata alla rilevazione delle presenze-assenze, perché ciò che conta davvero sono i risultati raggiunti, non le ore trascorse in ufficio.
L’intesa nasce da un percorso che conferma la direzione – avviata da tempo da Siemens – verso la flessibilità, la responsabilizzazione e l’autonomia delle persone nella loro attività lavorativa, nonché verso la semplificazione dei trattamenti e delle procedure gestionali e amministrative.
Partito come progetto pilota, quando ancora in Italia non era stato coniato il termine che oggi lo identifica, il lavoro agile in Siemens comincia nel 2011. Coinvolgendo dapprima i collaboratori delle funzioni centrali (IT, Communications, Real Estate, Risorse Umane) si è poi esteso gradualmente alle divisioni di business. Dalla sede centrale di Milano fino alle filiali sparse sul territorio, negli ultimi anni è diventato parte del DNA di molti collaboratori e manager che lo hanno abbracciato, apprezzandone i benefici.
Una radicale trasformazione dell’organizzazione che ha cambiato definitivamente il modo di concepire la giornata lavorativa, incentivando i collaboratori a essere più autonomi e responsabili rispetto alle proprie attività e i manager a definire con crescente chiarezza priorità e aspettative.
Nel 2015 Siemens si è aggiudicata lo “Smart Working Award 2015”, il premio istituito dall’Osservatorio Smart Working della School of Management del Politecnico di Milano per accelerare la diffusione di nuovi modelli di lavoro dando visibilità alle esperienze di successo e ai benefici ottenuti.